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COSTITUZIONE E REALTA': QUALCOSA NON QUADRA

 Pubblicato su "Il Centro" del 04.03.09 con il titolo "La realtà che si allontana dalla Costituzione

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Costituzione e realtà: qualcosa non quadra

 

Articolo 34 della Costituzione

     I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

     La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere

     attribuite per concorso.

Alcuni giorni fa leggevo su qualche quotidiano:

“Scuola: 55 milioni per i corsi di recupero destinati ai “somari”.

 

Confrontando i due titoli ho l’impressione che qualcosa non quadri in quanto l’articolo della costituzione esplicita in modo chiaro ed inequivocabile che quelli che devono essere aiutati sono i “capaci e meritevoli” mentre sappiamo che gli alunni iscritti ai corsi di recupero sono “somari”: quindi né capaci né meritevoli.

 Sempre l’art. 34 continua ” . . . anche se privi di mezzi”; ebbene, per esperienza personale, ma penso rivelabile da tutti gli insegnanti, moltissimi alunni iscritti ai corsi girano con i videotelefonini di ultima generazione, arrivano a scuola con il “cinquantino” e, se maggiorenni, con la macchina, vestono abiti griffati,  mostrano tatuaggi di varia foggia e dimensione, ecc.: dal che reputo che non sono privi di mezzi.

 

 E continua: “. . . rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso”. Ma i corsi di recupero non sono altro che “borse di studio” assegnate alle scuole per premiare i peggiori, sono “assegni alle famiglie” che si sgravano del costo dello studio dei figli e queste provvidenze sono distribuite a pioggia tra tutti gli alunni peggiori, anzi con riguardo agli alunni particolarmente negativi.

 

Tutta questa operazione di sperpero di pubblico denaro ha, a mio parere, aspetti di contrasto con il dettato del citato articolo della Costituzione, aspetti altamente diseducativi, descolarizzanti e analfabetizzanti per la costituzione di una società di onesti falliti e furbi somari, come ebbi ad evidenziare già nel 2001 all’allora ministro Moratti.

Allora, qualcosa non quadra, visto che si continua a parlare di riconoscimento del merito ma si spendono somme ingenti (nonostante la grave crisi economica) per sostenere i “somari”.

 

Non sono, quindi, i “capaci e meritevoli” ad avere il diritto a raggiungere i gradi più alti degli studi ma i somari e i negligenti in netto contrasto con il dettato della Costituzione ed a detrimento di quelli ai quali la stessa riconosce il diritto e ne definisce i caratteri.

Data 23-02-2009

 

Elio Fragassi