Le due immagini a calori datate 1998 fissano l'immagine di un Tholos di forma circolare non completamente demolito inserito tra la vegetazione e adattato alla morfologia del terreno.

Tholos a Rigopiano

 La forza dello sviluppo di un territorio è proprio nel rispetto dei luoghi e dell’ambiente con tutte le emergenze ambientali, storiche e di tradizione che nel tempo si sono sedimentate ed hanno acquisito valenza di memoria storica del territorio stesso e degli abitanti.

A Rigopiano, data la vocazione turistica del luogo, c’è da scoprire e valorizzare tutta la zona dei Tholos ancora nascosti tra le erbacce e gli arbusti.

Ripuliti, riordinati e resi visibili come tali e visitabili, potrebbero diventare un polo d’attrazione per quel turismo culturale ed ambientale che pian piano sta prendendo piede anche dalle nostre parti.

Sulla cresta rivolta a nord, verso il mare Adriatico, esiste un’area strutturata con uno sviluppo longitudinale di circa 60/80 metri ed una larghezza di circa 20/30 metri. All’interno di quest’area ho riscontrato una distribuzione di diversi cumuli di sassi di forma pressoché circolare. Detti cumuli non si distribuiscono in forma casuale, si presentano allineati secondo precise direzioni tanto da lasciare individuare una distribuzione regolare che denota una struttura organizzata.

Il sito è collocato in posizione dominante rispetto alla conca di Rigopiano, nelle sue vicinanze si rintraccia anche una strada (oggi mulattiera) di collegamento e da esso, inoltre, è visibile, ad occhio nudo, il mare.

Queste considerazioni toponomastiche, distributive e formali mi hanno fatto sorgere degli interrogativi e per questo, qualche anno fa, ho chiesto informazioni all’Archeoclub che, però, non mi ha saputo dare alcuna indicazione.